Lu 'Mrfitt
E’ simile ad una museruola, in stoffa, che impedisce all’agnellino di mangiare pagliuzza e qualsiasi altra impurità, in modo che nel ventriglio arrivi solo il latte materno rimanendo bianco e pulito. Dal ventriglio, infatti, si ricava il caglio naturale, che viene essiccato e stagionato. Aggiungendo il caglio al latte, si ottiene la coagulazione della caseina (proteina del latte) con formazione della cagliata (altro non è che il primo stadio del formaggio); ed il siero, un liquido organico che sarà sfruttato per fare la ricotta.

La tosatura
Quando arriva la primavera, fine di marzo/aprile, tutte le persone tolgono il maglione di lana per indossare tessuti leggeri, così anche gli ovini hanno bisogno di togliere il loro manto di lana, cosa molto importante per il benessere dell’animale stesso (gli evitiamo raffreddori conseguenza del sudore nelle giornate calde ed inzuppamenti dopo improvvisi acquazzoni). Ormai la lana non viene più utilizzata, ma i miei ricordi di bambina, mi portano alle belle immagini di quei tempi in cui si portavano gli ovini a guadare lungo le rive dei fiumi. Questo permetteva di lavare la lana, rendendola bianca ed una volta asciutta, molto soffice. Dopo la tosatura veniva utilizzata per la realizzazione di materassi, cuscini, trapunte, inoltre veniva lavorata in modo da ricavarne lana per confezionare maglioni, calzini, ecc.

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